Maglie calcio biancorosse
Il Prato Calcio è la prima squadra di calcio maschile della città; milita in Serie D nella stagione 2019-2020. La seconda squadra è l’A.S.D. Grazie alla valorizzazione dei monumenti presenti nel centro storico, Prato sta iniziando lentamente a presentarsi come meta turistica e negli ultimi anni è aumentato il numero di visitatori, anche stranieri. Dagli anni sessanta in poi si assistette a un sostanziale rinnovamento dei macchinari e delle tecnologie, l’impiego di materie prime rigenerate si indirizzò su materiali qualitativamente superiori, provenienti dal recupero di ritagli nuovi di confezionatura. Parallelamente nel Distretto Tessile Pratese si verificò una consistente diversificazione produttiva verso articoli di alta qualità, che prevedevano l’impiego di fibre pregiate (lane vergini, cachemire, seta, lino, cotone, viscosa, microfibre, ecc.). Prato mantenne però la sua posizione consolidata sul mercato, tanto che furono sperimentate con successo nuove fibre artificiali. La SR 325 (ex SS 325) attraversa la città di Prato dalla periferia Est alla periferia Nord, seguendo il corso del fiume Bisenzio. La città è attraversata dalla periferia Est alla periferia Ovest dalla SS 719 (Declassata di Prato).
La città di Prato ha una lunga tradizione sportiva. La città di Prato è attraversata da due linee ferroviarie: la Maria Antonia e la Bologna-Firenze (linea storica). La Società Sportiva Lazio, meglio nota come Lazio, è una società calcistica italiana della città di Roma, sezione calcistica della Polisportiva S.S. Il 31 luglio 2011, prima dell’inaugurazione della nuova stagione, la società organizza un’asta di blocchi di marmo per raccogliere fondi per il campionato. Oggi la produzione continua in formato ridotto in una nuova sede. Nel frattempo, il 1959 vide l’arrivo di un nuovo modello economico, la 1200, che preparerà il mercato all’arrivo di una futura vettura di fascia medio-bassa destinata a grandi numeri di produzione. Negli anni della grande crescita, accanto alla produzione di tessuti cardati di lana rigenerata, si era sviluppata la maglieria, settore che pur essendo stato ridimensionato dalla crisi degli anni ottanta, contava ancora oltre un migliaio di imprese alla fine di quel decennio.
Nei primi anni del Novecento i Felici, alla ricerca di una sempre maggiore perfezione tecnica, costruiscono le prime stufe a ripiani, per carpire la fuoco il maggior calore possibile e diffonderlo attraverso una grande superficie radiante. Negli anni del dopoguerra si verificò inoltre una forte immigrazione dal Sud Italia, dovuta al boom economico del distretto pratese, durante il quale (fino agli anni ottanta) gli addetti tessili incrementarono da 22 000 a 60 000 circa. Prato come distretto industriale si è affermato nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale quando la sua industria laniera si sviluppò in modo straordinario non solo in termini quantitativi, ma ciò che più sorprendeva, perché tale sviluppo era avvenuto a seguito della crisi delle imprese verticalmente integrate, sostituite dalla moltiplicazione di piccole imprese specializzate. Tra il 1929 e 1933 l’attività tessile subì una crisi mondiale, oltre che la politica autarchica fascista. Dopo circa un trentennio di crescita praticamente ininterrotta, verso la metà degli anni ottanta, la domanda di tessuti cardati di lana rigenerata (tipico prodotto pratese) diminuì e il sistema produttivo locale attraversò un periodo di alcuni anni di crisi dal quale uscì all’inizio degli anni novanta con una struttura ridimensionata nel numero delle imprese (soprattutto di subfornitura) e degli addetti tessili, trasformato nel tipo di prodotti (da tessuti di lana rigenerata di qualità medio-bassa a tessuti di lana e di altre fibre, di qualità medio-alta) e in parte nell’organizzazione (impiego di semilavorati prodotti all’esterno del distretto, non di rado all’estero).
Grazie anche alla sua opera, tra il 1850-60 venne già utilizzato il procedimento di rigenerazione dei ritagli di tessuti di sartoria, delle maglie e di indumenti usati. Questo materiale che proveniva da varie parti del mondo, veniva selezionato con cura e trasformato meccanicamente nella cosiddetta lana rigenerata che consentiva di produrre, anche miscelata con lana vergine, tessuti cardati di ogni tipo a prezzi competitivi. Anche nel campo della maglieria Prato ha conquistato una posizione leader a livello mondiale, da diversi anni infatti i prodotti tessili pratesi vengono scelti dai grandi stilisti del «Made in Italy». Con la ripresa produttiva degli anni novanta, i maglifici di Prato incontravano sempre più difficoltà a trovare lavoranti a domicilio e subfornitori autoctoni disposti a cucire i capi di maglia. La dimensione media degli alberghi della provincia di Prato si attesta a 80 posti letto. Risulta di 2 giorni la permanenza media dei turisti negli esercizi alberghieri, mentre negli extralberghieri è di 6 giorni.
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